QUESTO E' UN BLOG SICURO ADATTO A TUTTE LE ETA'.CONSULTABILE IN TUTTO IL MONDO CON LE MIGLIORI TECNOLOGIE. GLI ARGOMENTI TRATTATI SONO DI PUBBLICA UTILITA'. INFORMAZIONE TURISTICHE - CULTURALI, TEMPO LIBERO, ECC. ARGOMENTI DIVERSI O NON RITENUTI SERI E CONSIDERATI DI SCARSA UTILITA' O OFFENSIVI VERSO PERSONE, ISTITUZIONI O COSE, NON VERRANNO PUBBLICATI. (in memoria di Luca Animobono).

mercoledì 22 luglio 2015

Comunicato stampa.


COOPERATIVE: CREDIBILI, DINAMICHE E CREANO LAVORO

Presentata la ricerca Swg "Scenari cooperativi. Il ruolo delle cooperative per l'economia e la società marchigiana", voluta dalle Centrali cooperative regionali
L’assessore regionale Bora, valore di rilievo della cooperazione nell’economia e nella società delle Marche

Ancona, 21 luglio 2015 – La cooperazione è una cosa giusta, la cui funzione principale è stata ed è quella di creare lavoro e per questo la sua presenza nel sistema marchigiano andrebbe ulteriormente rafforzata. E’ quanto emerge dall'indagine-ricerca "Scenari cooperativi. Il ruolo delle cooperative per l'economia e la società marchigiana", realizzata da Swg per le Centrali cooperative Agci Marche, Confcooperative Marche, Legacoop Marche, Unci Marche, in collaborazione con Cooperstudi-Centro studi sulla cooperazione marchigiana, e presentata oggi a Palazzo Li Madou-Regione Marche, ad Ancona. Uno spaccato su una realtà composta da 900 cooperative, 350 mila soci, 24 mila occupati, con un fatturato di 3 miliardi.
“Il livello di fiducia verso le cooperative marchigiane, pari a 54, è superiore di nove punti in regione alla media nazionale e anche rispetto alle imprese regionali di capitale, pari a 35, - ha detto Enzo Risso, direttore scientifico Swg -, un risultato legato soprattutto alla percezione dei valori delle cooperative, onestà, solidarietà, responsabilità nell’uso delle risorse, lavoro, uguaglianza e rispetto”. L’indagine, realizzata a maggio su un campione di 1.200 persone, rappresentativo della popolazione maggiorenne delle Marche, con il sostegno della legge regionale 5/2003,è stata voluta dalle Centrali cooperative, ha spiegato Franco Alleruzzo, presidente Legacoop Marche, “perché volevamo capire quali fossero le conseguenze della crisi economica, che ha investito anche la cooperazione, e per verificare l’opinione sul movimento cooperativo che, a livello nazionale, ha subito, in alcuni momenti, un appannamento d’immagine. Nelle Marche, invece, le caratteristiche della cooperazione ne escono rafforzate dai traguardi sociali ed economici raggiunti in questi anni perché è una realtà fortemente intrecciata con il territorio, vicina ai cittadini e, per sua stessa natura, di condivisione e partecipazione”.
Una natura che, ha ricordato Risso, prende sempre più campo fra i giovani che “vedono nella forma cooperativa, anche nelle Marche, una scelta imprenditoriale e lavorativa di autonomia e di creatività”. Fattore dimostrato dai dati di creazione di startup cooperative da parte di ragazzi che, a livello nazionale, rappresentano il 10% del totale. “Le imprese cooperative marchigiane risultano essere dinamiche, credibili, efficienti rispetto alle esigenze del territorio – ha aggiunto Risso -, affidabili, ricche e solide, la cui principale funzione deve essere quella di creare lavoro, costituire un’alternativa al sistema vigente e promuovere iniziative sociali”.
Alla presentazione della ricerca, è intervenuta Manuela Bora, assessore regionale alla Cooperazione, che ha sottolineato “il valore di rilievo delle cooperative nell’economia e nella società delle Marche” orientate ad “uno sviluppo senza fratture”. Per Stefano Burattini, presidente di Agci Marche, “il successo della cooperazione marchigiana è nella fiducia che i cittadini continuano a riporre verso queste imprese e nei valori di onestà, solidarietà e vicinanza che le vengono attribuiti”. Valori accanto a cui, ha rilevato Giuseppe Micucci, vicepresidente Confcooperative Marche, “emerge la fondamentale caratteristica, secondo gli intervistati, di essere un soggetto che crea lavoro e sviluppo”. Una cooperazione, ha detto Antonio Bruni, vicepresidente Unci, “che non parla di ricchezza ma di solidarietà e di rispetto delle persone, con una positività che viene chiaramente percepita da chi vi entra in contatto”.  

Nessun commento:

Posta un commento