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sabato 25 luglio 2015

Comunicato stampa.

NASCE LA BIOLOGICA, LA PRIMA COOPERATIVA FIRMATA COOPSTARTUP MARCHE

Dall’esperienza di tre soci nell’agroalimentare per soddisfare la richiesta di qualità e di cibi salutari, bio e vegan,
pronti a cogliere le opportunità del bando di Legacoop Marche e Coopfond per fare cooperazione innovativa


Ancona, 24 luglio 2015 - Hanno deciso di far sposare l'esperienza acquisita nel campo agroalimentare con la richiesta di qualità e di cibi salutari dei consumatori che scelgono di mangiare biologico e vegan. Nasce così la cooperativa agricola La Biologica, con sede a Fano (Pu), la prima a firmare l'avvio delle attività fra le nuove idee selezionate da Coopstartup Marche, la sperimentazione promossa da Legacoop Marche,l’associazione che rappresenta oltre 300 cooperative marchigiane, e Coopfond, il fondo mutualistico di promozione e sviluppo di Legacoop, per far nascere e crescere imprese cooperative capaci di tradurre l’innovazione in occupazione qualificata così da creare ricchezza e sviluppo per il territorio. Tre soci e 150 ettari di terreno a disposizione di una cooperativa che, oltre ad essere la “primizia” di questo bando, ha lo scopo di trasformare e commercializzare i prodotti biologici degli associati, offrendo la loro tracciabilità dal campo alla tavola.

“Essere a fianco di chi vuole diventare imprenditore di se stesso, condividendo un progetto, grazie alla creazione di una cooperativa. E’ stato questo l’impegno che abbiamo portato avanti come Centrale cooperativa, insieme a Coopfond, con Coopstartup Marche – commenta Fabio Grossetti, coordinatore di Legacoop Marche -, e oggi, con la nascita della prima impresa, possiamo dirci soddisfatti del cammino fatto finora, in questi mesi, insieme a queste persone che hanno deciso di mettersi in gioco. Adesso, da startup, diventeranno, insieme, sempre più un’azienda formata e strutturata e noi ci saremo per supportarli nell’evoluzione e nella crescita così come lo faremo con gli altri sei progetti selezionati dalla nostra iniziativa”.

L'idea de’ La Biologica, spiega la presidente Alina Geanina Ametrano, “parte dalla nostra esperienza di soci, da quello che abbiamo costruito in questi anni nel settore agricolo. Abbiamo deciso di unire le nostre forze e le nostre caratteristiche per creare la nostra cooperativa che ha l'obiettivo principale di trasformare e commercializzare i prodotti delle aziende biologiche associate arrivando ad un prodotto bio tracciato, dal campo alla vendita. Le materie prime, fornite dai soci, verranno trasformate da strutture certificate. Le punte di diamante de' La Biologica sono la birra biologica, che si pregia di un'etichetta realizzata dal fumettista Michele Petrucci; i prodotti bio fit, biologici vegani tracciati, anche a base di canapa, creati per gli sportivi e venduti nelle palestre; una linea di prodotti bio vegani, destinati ai negozi specializzati; una nuova linea di bio cosmesi di canapa, certificata al 100%, per uomo e donna oltre alla vendita di granaglie alla rinfusa per i prodotti che non vengono trasformati. La commercializzazione avviene anche tramite il portale www.amicocontadino.it. Crediamo sia fondamentale che tutti i prodotti ottenuti siano certificati bio e vegan”.

La squadra della cooperativa è composta da tre persone. “Emanuele Vesprini, con una formazione tecnico agraria, gestisce da anni, in società, un’azienda agricola a Sant'Elpidio a Mare, sia come coltivazione sia come trasformazione di olii – dice la presidente -, Luigi Corradini si occupa della sua azienda biologica a Fiuminata: è stato uno dei primi coltivatori biologici nelle Marche, uno sperimentatore della coltura di canapa. Io ho esperienza nel settore commerciale dell'agroalimentare e mi sono occupata dalla creazione dei marchi della cooperativa”. Nel primo anno di attività, spiega ancora la Ametrano, “ci concentreremo sulla birra biologica e sulla vendita all'ingrosso dei prodotti. Poi, dal prossimo anno, la volontà è di iniziare la produzione di pasta e, in seguito, quella della bio cosmesi. Pensiamo anche all'ipotesi di allargare la base sociale. Abbiamo, infatti, cercato una forma d'impresa che potesse essere lo strumento per valorizzare sia le produzioni agricole dei soci sia tutto il nostro lavoro. La valutazione migliore è stata per l’impresa cooperativa”.

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